2034 - Shackleton e le due metafore
2034 si snoda fra il 2019 e il 2034 ed è strutturato su due livelli. In filigrana Ernest Shackleton, il famoso esploratore antartico, personifica una doppia metafora: la capacità di capire quando si è raggiunto il punto di non ritorno (come fece durante la spedizione Nimrod 1907-1909, rinunciando – a meno di 100 miglia – alla conquista del polo Sud) e la capacità di perseverare quando si perseguono obiettivi etici (spedizione Endurance 1914-1917 quando, dopo due anni di terribili avversità e incombenti pericoli, riuscì a riportare a casa, sano e salvo, l'intero equipaggio). Entrambe queste capacità sembrano mancare, purtroppo, al nostro complesso, sperso, conflittuale e fragilissimo mondo. In primo piano, invece, in una storia che si sviluppa a ritmi serrati fra Russia, Stati Uniti, Asia Centrale e Polinesia, il generale Sergéj Lvovič Petruševskij e l'ammiraglio Roger E. Sciacca si interrogano sul futuro prossimo del nostro pianeta, per arrivare alla conclusione che sarà l'uso che si farà della Tecnologia a stabilire se ci incammineremo verso un'amara distopia o una desiderabile utopia. Capiranno alla fine che l'equazione per un futuro più giusto dovrà essere: "La forza prende il potere per consegnarlo alla conoscenza al servizio dell'etica". E la forza prenderà il potere grazie al coraggio di due umani e all'umanità artificiale di un androide, Majo.